
Anticipo Pensionistico

APE (Anticipo pensionistico)
A CHI SPETTA, QUANDO, COME
Il governo ha previsto la possibilità per i lavoratori che ne hanno i requisiti (e vedremo quali) di poter andare anticipatamente in pensione a partire dal 1 maggio 2017, tramite l’APE (ovvero appunto “anticipo pensionistico”). In poche parole si potrà andare in pensione a 63 anni, quindi 3 anni e 7 mesi prima del tempo chiedendo un prestito garantito dallo Stato. Un prestito che ovviamente dovrà essere restituito.
COS’E’
L’APE è di fatto un prestito che il pensionato riceve da una banca o finanziaria per i primi 3 anni e 7 mesi di pensione anticipata, sotto forma di quota mensile. Al termine di questo periodo di tempo, il pensionato riceverà l’assegno pensionistico “classico”, direttamente dall’Inps.
A CHI SPETTA
Innanzitutto chiariamo che l’APE non è obbligatorio, ma è una possibilità. E’ stato introdotto in via sperimentale per il biennio 2017/2018. I requisiti sono:
-essere dipendenti privati, pubblici o lavoratori autonomi;
-per il 2017, essere nati tra il 1951 ed il 1953;
-per il 2018, essere nati nel 1954;
-per il 2019, essere nati nel 1955.
COME FUNZIONA
Chi ha i requisiti, può fare domanda all’Inps, che verifica la posizione della persona e, in caso di esito positivo, fa da garante presso una banca o una finanziaria. Questa concede un prestito al pensionato sulla base di un importo stabilito dall’Inps, e per i successivi 3 anni e 7 mesi gli pagherà un importo mensile. Questa cifra è esente da imposte e viene concessa in proporzione a quello che sarebbe la pensione di vecchiaia. Una volta passato questo periodo di tempo, sarà direttamente l’Inps a pagare la pensione, dalla quale verranno scalate le rate del prestito ricevuto. La somma che era stata ricevuta viene ammortizzata in 20 anni a rate costanti. Attenzione però: nel momento in cui il pensionato riceve l’APE, deve anche stipulare una polizza sul rischio di decesso anticipato (e pagare il premio assicurativo). In caso di morte prematura, il prestito sarà rimborsato dall’assicurazione. Nessun rischio per gli eredi.
APE VOLONTARIA, AZIENDALE E SOCIAL
L’obbiettivo dell’APE, nelle intenzioni del governo, dovrebbe essere quello di garantire una via d’uscita a chi desidera lasciare il mondo del lavoro, e di conseguenza favorire l’ingresso di giovani, in sostituzione di chi è uscito. Quella di cui si è discusso finora è l’APE volontaria. Esistono tuttavia due varianti per alcune particolari categorie di lavoratori. La prima è l’APE aziendale, che prevede che sia l’azienda a versare all’Inps parte della retribuzione, la seconda è l’APE social, rivolta a lavoratori svantaggiati, disoccupati con disabilità, lavoratori ad alto rischio di infortunio, ecc, e sarà totalmente a carico dello Stato. Su queste ultime due tipologie va detto che governo, Inps e sindacati stanno ancora discutendo i dettagli.