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Multe stradali

Multe stradali

Le multe stradali

multe esempio busta verdeL’incubo di ogni automobilista italiano è senza alcun dubbio vedersi recapitare a casa le famose “buste verdi”, che contengono multe spesso molto salate per aver commesso infrazioni al codice della strada. Quello che molti non sanno è che diverse sentenze e norme considerano non validi i verbali notificati da società private, ovvero tutte quelle che non sono Poste Italiane. Sono diversi i comuni che si affidano a queste società, e parliamo di realtà importanti come Palermo, Lecce e Torino.


UNA NORMA INCOMPLETA Il servizio postale in Italia è stato parzialmente liberalizzato nel 2011 (Dlgs 58/2011). Poste Italiane in precedenza aveva il monopolio della consegna della posta sul territorio del nostro paese; dal 2011 lo Stato le ha garantito per 15 anni lo status di “fornitore del servizio universale”, cioè la gestione del servizio postale di base (ad esempio la distribuzione di comunicazioni bancarie, bollette e bollettini di pagamento, ecc.), ma ha permesso la nascita di una serie di società private che offrono anch’esse la consegna di particolari tipologie di spedizioni postali. Il problema è che la norma del 2011 non ha aggiornato la legge 261 del 1999, che affidava
solo ed esclusivamente a Poste Italiane la notifica delle multe stradali (tranne quelle per le quali si decide di fare eseguire la notifica da un messo comunale). La Corte di Cassazione, con una sentenza del 2014, ha stabilito chiaramente che solo gli incaricati di Poste Italiane rivestono il ruolo di pubblico ufficiale al momento della notifica di una multa, e che gli atti notificati da servizi privati di posta vengono considerati inesistenti.

DA TORINO A PALERMO Nonostante il parere espresso dalla Corte, esistono società di posta private che continuano ad offrire il servizio di notifica, e diversi comuni anche di grandi dimensioni le utilizzano per consegnare i verbali stradali. Il comune di Torino utilizza un servizio privato per spedire le multe nelle case dei cittadini torinesi, mentre si affida a Poste Italiane per chi commette l’infrazione sul territorio comunale ma risiede altrove. Il comune di Lecce si è visto annullare diversi verbali dal giudice di pace perché per la notifica degli stessi si era affidato ad una società privata di Bologna. La stessa cosa per il comune di Biella. A Palermo invece il comune ha affidato la gestione delle notifiche ad una società (partecipata dal comune stesso), la Sispi, che avrebbe dovuto utilizzare personale comunale riducendo notevolmente i costi rispetto allo stesso servizio offerto da Poste Italiane. Questo solo sulla carta però, perché Sispi ha subappaltato il servizio ad una società privata. Oltre al danno, la beffa: i costi sono lievitati, passando dai previsti 1,7 milioni agli attuali 3,4 (quando con Poste Italiane il comune di Palermo ne pagava 2), e come abbiamo visto gli atti notificati sono facilmente contestabili dal cittadino.

Perciò quando il postino ci consegna una multa stradale, facciamo bene attenzione a chi la spedisce: potremmo riuscire ad evitare di dover pagare multe pesanti per il nostro portafoglio. E la prossima volta che ci mettiamo alla guida, cerchiamo di essere più prudenti

Ringraziamenti

Per la realizzazione di questo articolo ringraziamo

  • Fabio Sacco per la realizzazione della foto di copertina

Circa l'autore

Simone Forte

Nato a Tortona nel 1984, consegue la Laurea in Scienze politiche presso l'Università degli studi di Pavia. Appassionato di storia, rock, sport, cinema ed economia, ma non in questo ordine. Scrive per far capire, ma soprattutto per capire. « La saggezza del mondo insegna che è cosa migliore per la reputazione fallire in modo convenzionale, anziché riuscire in modo anticonvenzionale. » (John M. Keynes)

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